Globulo rosso
Istituito agli inizi degli anni 70, per iniziativa dei Professori Gemino Fiorelli e Paolo Arese, il Club del Globulo Rosso ha da sempre avuto la connotazione di gruppo di lavoro clinico/scientifico incentrato su tematiche clinico-biologiche relative a disordini, ereditari e acquisiti, degli eritrociti e del metabolismo del ferro.
Inizialmente aveva le caratteristiche di un gruppo di colleghi amici che si incontravano in sedi diverse, due volte l’anno, con i loro giovani collaboratori, ai quali spesso veniva data l’opportunità di fare la loro prima presentazione scientifica. Per molti di noi è stato un banco di prova.
L’interesse iniziale era focalizzato sulle emoglobinopatie e sui difetti enzimatici del globulo rosso. Con il tempo il gruppo si è ampliato a tutti i difetti eritrocitari acquisiti tra cui le anemie emolitiche autoimmuni e l’emoglobinuria parossistica notturna; tra i disordini ereditari hanno avuto grande interesse i difetti della membrana eritrocitaria, le anemie iporigenerative e ipoproduttive, quali anemia di Blackfan Diamond e anemie congenite diseritropoietiche, le anemie microcitiche atipiche da alterazioni del metabolismo del ferro. Progressivamente con le nuove acquisizioni sul metabolismo del ferro hanno avuto spazio le tematiche relative a emocromatosi primaria, emosiderosi, secondaria a stati di anemizzazione cronica, difetti ferrocarenziali. In tutti questi settori, i contributi inizialmente presentati al club del globulo rosso, hanno avuto sviluppi scientifici importanti anche in ambiti internazionali.
Fin dagli esordi, il club ha visto la partecipazione di illustri scienziati italiani già noti o divenuti poi noti, che hanno fatto la storia della moderna ematologia non maligna non solo a livello nazionale ma anche internazionale. Basti considerare, per citarne solo alcuni: Lucio Luzzatto, padre della fisiopatologia molecolare del deficit di G6PD e dell'emoglobinuria parossistica notturna; Gemino Fiorelli, fondatore del gruppo; Paolo Arese, da sempre impegnato nello studio della patogenesi della anemia malarica e dalla immuno-depressione malarica nonché del meccanismo d’azione di nuovi farmaci antimalarici, e che ha fornito a lungo un input notevole durante le prime riunioni del gruppo; Sergio Ottolenghi, che ha portato durante le prime riunioni i risultati dei sui studi molecolari sull’espressione dei geni globinici e sullo switch dell’emoglobina; Guido Pescarmona, Pietro Izzo, Umberto Mazza, Antonio Cao, Achille Iolascon, Renzo Galanello, Maria Domenica Cappellini, Paolo Arosio, Clara Camaschella, Giuseppe Saglio.
Nel primo decennio del 2000, con l’avvento delle tecniche di biologia molecolare, il club perse un po’ la propria visibilità per recuperare negli anni più recenti. Negli ultimi anni, infatti, il gruppo del globulo rosso ha ripreso attivamente vita con il coordinamento di Achille Iolascon ed annovera oltre 100 tra ricercatori clinici e di laboratorio. Lo spirito rimane quello di coinvolgere e motivare i giovani. Le attività del gruppo includono la discussione su approcci clinico-diagnostici relativi ai difetti eritrocitari e del metabolismo del ferro, sull’identificazione di nuovi meccanismi patogenetici e su sperimentazioni cliniche per nuovi farmaci. Tali attività vengono discusse durante il meeting nazionale che ha cadenza biennale.
Chair: Achille Iolascon
Co-chair: Gianluca Forni